// . //  Insights //  L'era della sostenibilità

Il mercato italiano del risparmio gestito è ai suoi massimi storici e ha appena superato la soglia dei 2,5 trilioni di euro dopo la forte ripresa dallo shock pandemico del primo trimeste 2020. L’intera filiera del Private Banking è ora chiamata ad affrontare una serie di sfide che accomunano produzione e distribuzione. Tra queste, l’integrazione della sostenibilità nella gestione degli investimenti rappresenta una tendenza fondamentale per il settore nei prossimi anni. E se l’Europa gode di una posizione di leadership globale, trainata dai Paesi nordici e dalla Francia, l’Italia si trova già in uno stadio di maturità superiore rispetto ad altri grandi mercati Europei.

L’evoluzione dei prodotti e dei modelli di servizio alla clientela in logica sostenibile rappresenterà un volano di crescita chiave, anche grazie alle ingenti risorse pubbliche mobilitate per il rilancio dell’economia con il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, che per il 60% dei progetti previsti privilegerà iniziative ESG di trasformazione green e di inclusione sociale nei prossimi cinque anni.

La produzione ha già fatto notevoli passi in avanti sollecitata da normative particolarmente invasive come la Sustainable Finance Disclosure Regulation (SFDR) che hanno dato il via, già da qualche anno, all’adeguamento massivo dei modelli operativi degli asset manager. Molto rimane da fare invece sul fronte della distribuzione che si sta iniziando a interrogare sul ruolo degli investimenti sostenibili nelle proprie strategie di wealth management e su come adeguare i modelli di consulenza. La sfida è affrontare ESG non in logica di compliance normativa ma come elemento distintivo e differenziante della propria proposizione.

Una forte collaborazione tra asset e wealth manager sarà fondamentale per risolvere a livello di filiera le principali criticità che ne caratterizzano il complesso percorso di trasformazione.

La rilevanza strategica del tema e l’attenzione da parte degli operatori del settore ha spinto AIPB ad avviare, con il supporto di Oliver Wyman, un’analisi approfondita dell’integrazione delle pratiche ESG nei modelli operativi di asset e wealth manager italiani al fine di evidenziare le aree su cui investire maggiormente per chiudere i gap con le best practice europee.

Abbiamo quindi condotto una ricerca approfondita quali-quantitativa su circa 40 asset e wealth manager italiani.

La ricerca ha analizzato il contesto, le principali tendenze e le best practice internazionali e mostra che l’industria del private banking in Italia deve accelerare questo percorso di transizione, non solo in ottica di crescita, ma anche in ottica difensiva. Le realtà estere più avanzate stanno infatti guardando con enorme interesse al nostro mercato, attratte dalla sua dimensione assoluta e dal livello di crescita atteso, ma anche dal cambio generazionale che avverrà nei prossimi 5-10 anni, aprendo nuovi orizzonti. Le nuove generazioni, infatti, mostrano un livello di attenzione maggiore verso le tematiche di sostenibilità, che rappresentano per loro un elemento chiave nel guidare sia le scelte di acquisto sia di investimento.

Ha contribuito alla redazione dello studio anche Federica Bertoncelli, Responsabile Ufficio Studi, AIPB