Milano Finanza: utility in allarme per i margini
novembre 29, 2022
La volatilità dei prezzi energetici che sta mettendo a dura prova famiglie e imprese continua a dare filo da torcere a quei gruppi energetici che finora sono riusciti ad andare avanti nella vendita di fornitura di elettricità e gas. Una pratica divenuta sempre più complicata e rischiosa per le imprese energetiche, comprese quelle più strutturate. Per le utility italiane attive nella vendita di energia, dalle più grandi fino alle più piccole, dopo la crisi di liquidità si pone infatti davanti un nuovo grande problema che riguarda l'erosione della marginalità. In parte, lo si era percepito analizzandoi bilanci dei nove mesi dei gruppi energetici quotati, ma quel che emerge dall'ultima analisi effettuata dalla società di consulenza Oliver Wyman visionata in esclusiva da MF-Milano Finanza è un dato le cui dimensioni erano attese da pochi. Nel 2022 le utility attive nella vendita di luce e gas e servizi registreranno complessivamente una riduzione dei margini compresa tra3 e 3,5 miliardi di euro, che rappresentano circa il 55-65% del valore rispetto al 2021. «Se da un lato esiste un tema di liquidità (vedere Milano Finanza dell'1 ottobre, ndr) dall'altro c'è un tema di margine», evidenzia Angelo Rosiello, partner di Oliver Wyman, che spiega: «l'impatto è causato dall'elevata volatilità sul mercato dei prezzi delle commodity, che ha reso poco adeguate le politiche di gestione del rischio commodity, stressando punti di debolezza nelle capability di energy managemente trasferimento del rischio al cliente finale nelle formule commerciali». Va ricordato che fino all'ingresso del Dl Aiuti Bis le utility erano corse ai ripari modificando le formule di prezzo con attività di repricing, cosa adesso inibita fino al 30 aprile 2023 dal Decreto. Oliver Wyman stima che, della totale contrazione margine del settore nel 2022, il suddetto intervento concorra per circa 400 milioni. Posto l'imprescindibile sostegno alle famiglie, peri gruppi energetici che comprano e vendono energia l'eventuale stop anche in fase di rinnovo significherebbe sostanzialmente comprare ai prezzi attuali ma venderea quelli dello scorso anno (quindi in perdita). Cosa fare allora? Secondo Rosiello è necessario disegnare soluzioni che siano sostenibili, «ad esempio, per il credito, facilitare le rateizzazioni a famiglie e imprese garantendo il rischio unpaide consentire al contempo l'accesso al factoring». Anche perché giova ricordare che le utility acquistano energia ogni settimana ma incassano ogni due mesi. Rateizzazionia parte.